Ipoestesia: cos’è, sintomi e cause

Redazione Emianopsia
La redazione di Emianopsia
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L’ipoestesia è una perdita di sensibilità la cui causa è opportuno diagnosticare in tempo facendo ricorso al proprio medico.
Sommario

    Quando siamo in presenza di una riduzione parziale (soltanto alcune forme di sensibilità sono compromesse) o totale (abbraccia ogni tipo di sensibilità superficiale) della sensibilità della cute a stimoli esterni (dolorosi, tattili o termici) siamo in presenza di ipoestesia. L’origine del nome di questo termine ci suggerisce quindi la caratteristica di questa problematica: deriva infatti da ipo (carente) ed estesia (sensibilità).

    Forme di sensibilità superficiale

    Poiché il nostro corpo è soggetto a tre tipologie di sensibilità, anche i vari tipi di test che permettono di riconoscere la presenza di ipoestesia si distinguono in tre categorie:

    • tattile: si va a toccare la pelle con un pennellino, un batuffolo o un pezzo di carta
    • dolorifica: si va a generare una lieve pressione sulla cute con un ago
    • termica: si utilizzano provette di acqua calda e fredda, andando ad agire su aree di pelle simmetriche.

    Forme di sensibilità profonda

    Anche quest’altro tipo di sensibilità, molto più profondo rispetto a quella che coinvolge la cute, può essere intaccata dall’ipoestesia. In questo caso troviamo questi tipi di test:

    • pressione barestesica: si applica pressione sulla cute, aumentando intensità e durata in maniera progressiva
    • vibrazione pallestesica: si applica un diapason in stato di vibrazione su una superficie ossea accessibile (tibia, malleoli)
    • senso di posizione: induciamo il paziente a eseguire specifici movimenti a occhi chiusi, chiedendo poi un suo feedback sul movimento che ha appena eseguito o di replicare il gesto con l’altro arto
    • dolorifica profonda: si pizzicano i talloni d’Achille o gli arti del paziente per valutare quanta forza è necessaria per fargli provare dolore.

    I sintomi dell’ipoestesia

    Questo tipo di problematica può andare a coinvolgere ogni parte del corpo e solitamente è accompagnata da una perdita di forza muscolare nel paziente. Nel caso in cui l’ipoestesia sia scatenata da cause nervose periferiche possiamo trovare ulteriori sintomi come:

    • neuropatie
    • alterazioni della motilità
    • disturbi del trofismo muscolare.

    Ecco qui un video pubblicato dal Gruppo San Donato che ci fa una panoramica su come capire quando un formicolio a origine neurologica.

    https://www.youtube.com/watch?v=SNp-l-an31M

    Le cause dell’ipoestesia

    Quando si manifesta questo genere di problematica le possibili cause possono essere molteplici, come:

    • lesioni che interessano il sistema nervoso centrale: è questo il caso di un attacco ischemico transitorio (TIA), di un aneurisma o dell’ischemia cerebrale, di patologie che riguardano il midollo spinale e la colonna vertebrale (come, ad esempio, i tumori midollari o la siringomielia) e di lesioni a carico del talamo;
    • conseguenza di alcuni interventi chirurgici;
    • effetto provocato da un farmaco;
    • risultato di sclerosi multipla, ustioni, lebbra, alcolismo, fuoco di Sant’Antonio, sindrome da decompressione (si verifica durante una rapida ascesa, in questo caso è dovuto dall’insorgere di bolle d’aria che si formano nel sangue e che impediscono la corretta ossigenazione dei tessuti) e altre patologie.
    • per cause nervose periferiche quando, ad essere danneggiati sono i nervi (neuropatie) dei gangli sensoriali o delle vie nervose, conduttrici degli stimoli della sensibilità.

    La diagnosi dell’ipoestesia

    Essendo presente una molteplicità di fattori capaci di generare questa problematica è innanzitutto necessario rivolgersi al proprio medico all’insorgere dei primi sintomi. Tramite una serie di analisi si riuscirà quindi a restringere il campo dei possibili fattori scatenanti, avere una diagnosi e iniziare una terapia mirata. L’iter da seguire solitamente racchiude:

    • visita medica: il paziente viene sottoposto a una serie di domande mirate a all’individuazione della posizione e della gravità del deficit sensoriale
    • studio dei sintomi
    • esami del sangue
    • ulteriori test di accertamento: possono comprendere una tomografia assiale computerizzata (TAC), risonanza magnetica (RM).  
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